Montemarano esiste dunque veramente.
Ci accoglie la pioggia e lo sguardo incuriosito dei locali, attratti dal curioso sfilare del nostro grande pullman da turismo domenicale. Ecco ora siamo in una palestra azzurra, fredda ma accogliente.
Sono in corso le lezioni ai principanti perché la tarantella che si balla qui è un vocabolario da sapere per decifrare la lingua segreta di certe storie. Si formano corridoi di danzatori improvvisati, le castagnette sono trattenute a stento ma appena i musicisti cominciano esplode la danza.
Carnevale assiste dal palco guardando la sala che è tutta un muoversi. Carnevale e sua moglie, in silenzio, come impotenti di fronte alla sorte certa di un epilogo già risplendente del buio beffardo delle loro maschere.